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17 Lug

UN'INTERROGAZIONE PARLAMENTARE RIMETTE IN LUCE LE PROBLEMATICHE DELL'ULTIMO CONCORSO SSM

Il Concorso per l’accesso alle scuole di specializzazione in medicina finisce ancora una volta all’attenzione del dibattito parlamentare.

Nello specifico, oggetto di approfondita interrogazione è stato il meccanismo degli scorrimenti delle graduatorie e di graduazione delle scelte che peraltro ha visto susseguirsi una lunga serie di provvedimenti del Giudice Amministrativo, il quale col proprio intervento ha ripristinato la legalità violata dall’azione ministeriale.

Di seguito si riporta il testo dell’interrogazione in parola.

Legislatura 17 Atto di Sindacato Ispettivo n° 4-04276 

Atto n. 4-04276

Pubblicato il 15 luglio 2015, nella seduta n. 484

SPILABOTTE, SCALIA, SOLLO, FABBRI, PAGLIARI, VATTUONE- Al Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca. –

Premesso che:

dal 28 al 31 ottobre 2014 ha avuto luogo il primo concorso nazionale per l'ammissione alle scuole di specializzazione in medicina. Le prove si sono svolte in 117 sedi e in 456 aule ed hanno coinvolto complessivamente 11.712 candidati il 28 ottobre, 10.444 il 29 ottobre, 6.986 candidati il 30 ottobre e 9.117 il 31 ottobre;

i quiz sono stati divisi in 3 aree (medica, chirurgica, servizi clinici) da svolgersi in 4 giorni, con una prima prova propedeutica costituita da 70 domande uguale per tutti, e quindi un test diversificato per ciascuno dei 3 settori, con 30 quiz comuni per area e 10 quiz specifici per ogni singola scuola di specializzazione;

venerdì 31 ottobre 2014 il consorzio Cineca ha dichiarato al Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca che si era verificato «un errore nella fase di codifica delle domande durante la fase di importazione». Difatti venivano invertite le prove del 29 ottobre con quelle del 31 ottobre. L'inversione ha riguardato esclusivamente le 30 domande comuni a ciascuna delle 2 aree medica e dei servizi clinici;

il Ministero, con il comunicato del 1° novembre 2014, aveva inizialmente stabilito di annullare le prove oggetto dell'errore determinato dal Cineca e proponeva la ripetizione della prova, fissata al 7 novembre 2014, per i candidati che avevano sostenuto una prova anziché l'altra;

solo dopo 2 giorni, il 3 novembre, il Ministro cambiava idea e dichiarava che le prove non dovevano essere ripetute. Veniva nominata una commissione nazionale per valutare i quesiti e veniva richiesto un parere all'Avvocatura di Stato. Alla fine il Ministro decideva così di non annullare più il concorso rilevando altresì come le domande interessate fossero "solo" 4 e come non fossero state fortunatamente interessate le domande più importanti delle varie scuole di specialità. In seguito le domande neutralizzate sono però diventate 6 e se ne sono aggiunte 2 proprio delle scuole di specialità ritenute le più importanti;

considerato che:

altra irregolarità che si è verificata durante lo svolgimento del concorso è stata l'impossibilità del medico di indicare una scuola di preferenza tra quelle indicate, che potevano essere al massimo 6. A livello pratico ogni candidato, al momento dell'iscrizione alla procedura selettiva poteva indicare fino ad un massimo di 6 scuole (per esempio cardiologia, anestesia, otorinolaringoiatria, radiologia, dermatologia e medicina dello sport) senza alcun ordine di preferenza;

la mancata graduazione delle opzioni ha fatto sì che nel momento in cui il medico è risultato ammesso ad una delle scuole scelte si è trovato difronte ad un bivio: accettare, entro 4 giorni, il posto nella scuola assegnata rinunciando così definitivamente alle altre scuole indicate; oppure rinunciare nella speranza di entrare in un altro corso di specializzazione più gradito, ma con il rischio di non vedersi mai assegnato il posto;

questa situazione paradossale è stata già risolta per altre selezioni tra cui quella per l'accesso al corso di laurea in medicina e chirurgia. Il bando prevede la possibilità di graduare in base alle singole preferenze le sedi universitarie e quindi lo studente che si colloca in posizione utile può mantenere il proprio posto fino alla fine degli scorrimenti, nella speranza di rientrare nella sede preferita (in quel caso lo studente verrà indicato all'interno della graduatoria come "prenotato", ovvero soggetto che è risultato vincitore del test per accedere al corso di laurea in medicina e chirurgia in una sede diversa da quella che era la sua prima scelta, ma che può decide di non immatricolarsi, poiché in attesa degli scorrimenti che gli potrebbero permettere di accedere nell'ateneo di suo gradimento);

ciononostante, il Ministero ha deciso di procedere con il semplice scorrimento della graduatoria contenuta nel decreto ministeriale n. 892/2014, assegnando regolarmente i posti in base ai criteri previsti dal bando e obbligando i candidati ad iscriversi alla scuola alla quale sono stati assegnati per non essere del tutto esclusi e rischiare di perdere la possibilità di iscriversi nelle altre scuole di specializzazione nel caso gli scorrimenti permettessero loro di entrare a farne parte successivamente. Si è verificato così che aspiranti dermatologi diventeranno microbiologi, pur se successivamente hanno ricevuto un punteggio utile per dermatologia;

su questo specifico motivo già il 18 dicembre 2014 il Tar Lazio emenava un decreto cautelare con il quale accoglieva il ricorso di una candidata e sospendeva la graduatoria unica del concorso per l'ammissione alle scuole di specializzazione in medicina anno accademico 2013/2014;

successivamente, sempre su tale aspetto specifico il giudice amministrativo (T.A.R. e Consiglio di Stato) ha avuto modo di pronunciarsi più volte, tacciando di illegittimità tale comminatoria di decadenza (si vedano da ultimo Consiglio di Stato, Sez. VI, ordinanze n. 2668 e n. 3015 del 2015);

inoltre, il Consiglio di Stato, in sede consultiva, col parere n. 959/2015, ha accolto l'istanza cautelare proposta in uno al ricorso straordinario, disponendo la sospensione del provvedimento di decadenza dalla graduatoria che aveva colpito alcuni medici, statuendo la loro ammissione alla scuola di specializzazione ambita e per l'accesso alla quale avevano maturato un punteggio tale da consentire loro di collocarsi utilmente in graduatoria;

peraltro, tale anomalia è stata risolta dal Ministero in vista del nuovo bando per l'accesso alle scuole di specializzazione senza però prevedere un rimedio per tutti coloro i quali hanno partecipato al concorso precedente e che si trovano oggi a svolgere un percorso formativo diverso da quello ambito;

atteso che:

al di là delle gravi irregolarità che purtroppo hanno caratterizzato il concorso delle specializzazioni mediche, ad avviso degli interroganti tutti i medici abilitati hanno pieno diritto a proseguire il proprio percorso di formazione post lauream, accedendo alla scuola di specializzazione ambita in linea con il concetto della programmazione degli studi previsto dalla legge n. 264 del 1999 che disciplina, tra l'altro, l'accesso programmato al corso di laurea magistrale in medicina e chirurgia. In virtù della programmazione, pertanto, ciascuno studente di medicina e chirurgia, dopo aver superato un test d'accesso, ha il diritto di proseguire il proprio percorso formativo e professionale;

prendendo atto che la problematica è stata risolta per il futuro da parte del Ministero, non può essere considerata l'opportunit à di consentire ai medici che sono stati costretti ad iscriversi ad una scuola di specializzazione non ambita di trasferirsi nella scuola preferita, atteso che ad oggi hanno un punteggio utile per l'ammissione e magari nettamente superiore a quello di colleghi entrati tramite gli scorrimenti (il caso specifico potrebbe essere quello di un medico che ha accettato la scuola di anestesia a Roma, e che con il suo punteggio oggi, grazie agli scorrimenti che continuano a procedere, sarebbe entrato in cardiologia);

si tratta di medici che dunque hanno già una borsa di studio e il cui trasferimento presso la scuola di prima scelta non comporterebbe alcun onere economico per il Ministero e permetterebbe di dare un'efficace e risolutoria risposta a decine di centinaia di medici e alle associazioni che li rappresentano,

si chiede di sapere:

se il Ministro in indirizzo non intenda fornire gli adeguati chiarimenti rispetto alla vicenda richiamata;
quali urgenti iniziative intenda assumere in merito alle gravi e numerose illegittimità denunciate e per l'ottemperanza del provvedimento emesso dal Consiglio di Stato.