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Focus » News » Sentenza Thyssen: la riduzione delle pene e la cancellazione del dolo.
04 Mar

Sentenza Thyssen: la riduzione delle pene e la cancellazione del dolo.

  •   Roberta Nardi - Redattrice
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Sentenza Thyssen: la riduzione delle pene e la cancellazione del dolo.

Risale al 28 Febbraio u.s. la sentenza con cui la Corte d’Assise d'Appello di Torino ha modificato il giudizio di primo grado avente sul noto processo per l’incendio che, nella notte tra il 5 e il 6 dicembre del 2007, presso lo stabilimento torinese dell’acciaieria ThyssenKrupp, costò la vita a sette operai, che morirono bruciati vivi.

Nella fabbrica in smobilitazione della multinazionale tedesca il padrone, con la complicità dei sindacati confederali, aveva imposto turni di lavoro di 12 ore; alcuni degli operai uccisi lavoravano con più di 4 ore di straordinario alle spalle. Così ThyssenKrupp incrementava i propri profitti risparmiando sulla manutenzione e sulla sicurezza.

La sentenza di appello ha ridotto le pene per gli imputati, prima di tutto modificando la condanna per l'amministratore delegato dell’azienda tedesco, Harald Espenhahn, da omicidio volontario con dolo eventuale a omicidio colposo con l’aggravante della colpa cosciente, con la conseguenza che mentre in primo grado gli furono inflitti 16 anni e mezzo di carcere per l’“incidente” alla ThyssenKrupp, questi sono ora ridotti a 10 anni.

Colpa cosciente in quanto l’amministratore delegato, pur ipotizzando e prevedendo il rischio di incendio, riteneva erroneamente che questo fatto non si sarebbe verificato come conseguenza della propria azione/omissione delle misure preventive. Quindi niente “dolo eventuale”, che nella sentenza di primo grado era stato individuato in quanto si era ritenuto che Espenhahn avesse “accettato” il rischio di un disastro mortale all’interno della sua azienda e che avesse scelto una “logica del risparmio economico”.

 

Invece di 13 anni e 6 mesi i consiglieri del Consiglio di amministrazione e membri del Comitato esecutivo Gerald Priegnitz e Marco Pucci sono stati condannati a 7 anni; 8 anni e 6 mesi sono stati inflitti al direttore dello stabilimento Raffaele Salerno mentre è pari ad 8 anni la condanna per il responsabile del servizio di prevenzione e protezione dello stabilimento Cosimo Cafueri. Al dirigente con competenze nella pianificazione degli investimenti in materia di sicurezza antincendio Daniele Moroni spetteranno 9 anni anzichè 10 anni e 10 mesi.

 

Confermata, invece, la condanna di primo grado per tutti gli imputati per omissione dolosa di norme antinfortunistiche prevista dall’articolo 437 del codice penale (Rimozione od omissione dolosa di cautele contro infortuni sul lavoro. Chiunque omette di collocare impianti, apparecchi o segnali destinati a prevenire disastri o infortuni sul lavoro, ovvero li rimuove o li danneggia, è punito con la reclusione da sei mesi a cinque anni. Se dal fatto deriva un disastro o un infortunio, la pena è della reclusione da tre a dieci anni.)

 

La ThyssenKrupp ha dichiarato che il verdetto “riforma in maniera significativa la sentenza di primo grado” e ha comunque annunciato che ricorrerà in Cassazione, così come anche la pubblica accusa: il pubblico ministero Guariniello non intende infatti rinunciare all’accusa di dolo eventuale.

Ultima modifica il Lunedì, 04 Marzo 2013 13:23
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