Il T.A.R. Lazio ha confermato le denunce dell'UDU nei confronti del sistema TOLC-Med annullando i Decreti Ministeriali che lo avevano introdotto e il bando.
È stato segnato un punto importante, ma la disposizione del tribunale non basta: serve un superamento strutturale del sistema dei numeri programmati.
Nonostante gli appelli dell'Unione degli Universitari alla vigilia dell'introduzione del sistema di selezione a mezzo TOLC, il Ministero aveva ritenuto di andare avanti sostenendo che si trattasse di un sistema equo oltre che legittimo, ma ieri il T.A.R. Lazio ha esplicitato che non è così.
Erano diverse le eclatanti illegittimità che, affidandoci agli Avvocati Michele Bonetti e Santi Delia, abbiamo denunciato dinanzi al TAR Lazio che, fra le altre cose, ha accolto il ricorso ordinando al CISIA di consegnare le prove rendendo così la banca dati non più segreta ma pubblica.
Il Ministero, preso atto che il sistema era crollato a seguito della nostra sentenza vittoriosa, ha annunciato l'immediata riforma del sistema confermando che "il TOLC-Med non aveva funzionato", ma, a quanto pare, intende realizzare un sistema che mantenga il numero chiuso: un lifting che non realizza il diritto all'accesso agli studi.
L'ulteriore denuncia rivolta al TAR riguardava le modalità di attribuzione del punteggio del procedimento di equalizzazione giacchè abbiamo dimostrato che vi è una differenza di oltre 7 punti di bonus attribuito alle prove dei candidati tale che, come oggi il T.A.R. con una sentenza ha confermato che il valore statistico di equalizzazione si "erge a vero giudice dell’ammissione o meno". Come avevamo denunciato nei ricorsi, dunque, l'ammissione è stata decretata dal bonus dell'equalizzatore.
Nonostante il TAR abbia correttamente rilevato tali aspetti di illegittimità la soluzione che ha messo in campo rischia di creare disparità ed ingiustizia ancora peggiori.
Il T.A.R. infatti ha ritenuto, nonostante la prova sia illegittima, di confermare le ammissioni di chi ha ottenuto (grazie a tale cabala) il posto, bloccando, tuttavia, le successive immatricolazioni per scorrimento e non autorizzando comunque ammissioni dei primi ricorrenti vittoriosi in sovrannumero.
Ciò, evidentemente non ristora chi ha impugnato la graduatoria né pone rimedio ai danni del sistema TOLC-Med, ma, anzi, si limita a creare un'ulteriore disparità , lasciando, inoltre, un migliaio di posti non assegnati.
Nella consapevolezza delle peculiarità dei singoli ricorsi, auspichiamo che il Ministero e il Governo prima o il Consiglio di Stato, che tra qualche giorno si pronuncerà sulla richiesta di ammissione sovrannumeraria dei ricorrenti patrocinati dallo studio Bonetti e Delia che si sono rivolti all'UDU negli scorsi mesi, pongano vera giustizia per i tanti studenti pregiudicati da un sistema irrazionale e, secondo il T.A.R. Lazio illegittimo.