È stata pubblicata oggi l’ordinanza del Consiglio di Stato che respinge la richiesta del Ministero dell’Istruzione di revocare il provvedimenti cautelari che consentono agli insegnanti di permanere in GAE.
A seguito della sentenza negativa del TAR del Lazio sulla nota questione dei diplomati magistrale in GAE, il Consiglio di Stato aveva dapprima sospeso la sentenza con decreto monocratico e, successivamente, confermato la propria decisione di far permanere gli insegnanti in GAE fino all’udienza di merito disponendo, frattanto, un’istruttoria gravante sull’Amministrazione sulle singole posizioni dei ricorrenti che, negli anni, avevano consolidato la propria posizione e stipulato contratti anche senza apposizione di clausole risolutive.
Il Ministero, in data 7 ottobre 2020, provvedeva al deposito di un’istanza di revoca di tale provvedimento puntualmente respinta dal Consiglio di Stato prima con provvedimento monocratico e, oggi, con ordinanza cautelare.
Nell’ordinanza si legge che “l’emissione di ordinanze cautelari difformi su questioni asseritamente analoghe non può costituire causa di revoca […] il Ministero ricorrente non può, dunque, porre a fondamento dell’istanza di revoca l’emissione di provvedimenti giurisdizionali resi inter alios, non opponibili agli odierni resistenti e, quindi, non incidenti sulla loro posizione giuridica, già valutata con l’ordinanza censurata”.
L’Ecc.mo Collegio, inoltre, prende atto della peculiarità del singolo contenzioso rinnovando l’ordine istruttorio a carico del Ministero.
“Ancora una volta il Consiglio di Stato si pronuncia a favore dei docenti in possesso di diploma di maturità magistrale” commenta l’Avv. Michele Bonetti fondatore dello Studio Legale Bonetti & Delia, “è evidente che, nonostante le ben note sentenze dell’Adunanza Plenaria che avrebbero dovuto mettere fine ai contenziosi sulle GAE, c’è ancora molto da dire e il provvedimento pubblicato oggi lo dimostra”.
Ora bisognerà attendere l’adempimento richiesto al Ministero di cui si discuterà nel merito fissato per il 25 febbraio 2020.
“Una sola cosa è certa” conclude l’Avv. Michele Bonetti “questa vicenda ha insegnato a tutti, anche se da un profilo diverso, che non bisogna mai arrendersi”.
E' possibile visionare il provvedimento cliccando qui.