È di pochi giorni fa il comunicato stampa di UniCamillus con cui l’Ateneo, prendendo le distanze da qualunque eventuale attività illecita posta in essere nell’ambito della prova preselettiva per l’ammissione al TFA “sostegno” per la scuola di secondo grado, ha annunciato di aver inoltrato una denuncia presso i competenti organi nonché di aver incaricato una società esterna, la SELEXI, per lo svolgimento delle ulteriori prove a garanzia di regolarità e trasparenza della procedura. Società esterna che si è occupata delle prove preselettive anche per diversi altri Atenei.
Alla correzione delle prove preselettive, si è constatato un numero eccessivamente alto di soggetti che hanno conseguito la valutazione massima di 30 punti, ben al di sopra della media statistica sia rispetto ai precedenti cicli che rispetto a tutti gli altri atenei italiani. Per la precisione ad oggi oltre 599 candidati su 1519 hanno ottenuto lo stesso punteggio, massimo.
Senza voler entrare nel merito della questione, difronte alle anomalie riscontrate l’Ateneo avrebbe dovuto, a garanzia di tutti i candidati, ammettere almeno coloro che hanno conseguito un punteggio pari alla sufficienza, o comunque procedere con il rifacimento della prova. Diversamente, in maniera del tutto inaspettata, inizialmente l’Ateno ha effettuato un comunicato, oggi rimosso, con il quale comunicava che venivano ammessi, con riserva, alle prove “in via cautelativa i candidati che hanno superato i test preselettivi”. Ad oggi invece sul sito dell’UniCamillus ha annunciato il proseguimento della selezione senza specificare altro. Ad oggi non è dato comprendere come l’Ateneo intenda garantire “il massimo rigore e trasparenza della prova”. Certamente ad oggi seguire il bando di concorso vorrebbe dire ammettere proprio per di quei candidati la cui valutazione ha instillato il dubbio di “illeciti” nella commissione valutatrice.
Non vi è dubbio che un tale agere lede gravemente la posizione di tutti quei candidati che hanno ottenuto almeno la sufficienza, partecipando in maniera limpida al test e che ora si ritrovano esclusi dalla prova scritta perdendo definitivamente la possibilità di specializzarsi sul sostegno almeno per un altro anno. Per costoro, difatti, non sarà possibile sostenere le prove presso altri Atenei ove ormai si sono concluse e sono, loro malgrado, impossibilitati a proseguire nell’inter selettivo presso UniCamillus in quanto hanno ottenuto un punteggio inferiore a 30/30.
Lo Studio agirà nell’interesse di tutti coloro che sono rimasti esclusi dalla selezione al fine di richiedere l’ammissione alle successive prove (scritta e orale) o comunque, l’annullamento della prova preselettiva e la ripetizione della stessa.
Avanzeremo in prima battuta un’istanza di accesso agli atti nonché un’istanza stragiudiziale volta all’ammissione alla prova scritta. Solo qualora l’Ateneo non dovesse agire in via di autotutela scegliendo di ammettere tutti i candidati alle successive prove, procederemo giudizialmente dinanzi al TAR.
Per aderire all’azione stragiudiziale o giudiziale, visitate il link https://www.avvocatomichelebonetti.it/scuola/tfa-tirocinio-formativo-attivo/tfa-sostegno-le-nostre-azioni-per-l-ammissione-alla-prova-scritta-presso-l-unicamillus